i vincitori 2024
primo posto
Eliana Arpaia, Il filo che ti lega
Motivazioni
CINZIA BENUSSI, comitato scientifico. Quando non si usava esprimere i propri sentimenti attraverso la fisicità di baci e abbracci, era spesso il cibo a veicolare l'affetto, a dimostrare quanto ci tenevi a qualcuno. C'è una nonna, in questo racconto, per cui l'unico male del mondo è che tutto si raffreddi, che il calore si disperda, perché niente ha sapore se non lo mangi subito. Ma, soprattutto, ci vuole pepe, quel pepe che lei mette dappertutto, perché senza di esso niente è vivo davvero. L'autrice di questo tenero racconto coglie a pieno il tema della quarta edizione del concorso, e il sentore di pepe emerge dalle sue pagine prepotente, a richiamare la nostra attenzione su quei piccoli gesti domestici che racchiudono quel mondo familiare a tanti di noi, un mondo di gesti misurati, parco di smancerie ma ricco di sentimento. Il pepe come amore per la vita, ma anche come desiderio di vita, di non dimenticare chi non c'è più. Un filo rosso pomodoro e nero pepe lega nonne e nipoti, nonne indimenticabili e bambini che non le dimenticheranno mai, e a cui sembrerà a volte di sentire ancora nell'aria quel profumo peperino che li accoglieva al rientro da scuola.
CARMEN GASPAROTTO, comitato scientifico. Eliana Arpaia narra in modo mirabile il rapporto tra nonna e nipote là dove il cibo, "forma purissima d'amore" conserva quel valore sacrale che gli appartiene fin dall'antichità. L'autrice ci trascina all'interno di una quotidianità fatta di gesti, espressioni dialettali, momenti minimi di relazioni familiari di grande affetto: è questa la magia del racconto. Attraverso una scrittura tersa e ricca di sentimento, Eliana Arpaia affronta il tema della perdita e mette in scena una staffetta dove il passaggio del testimone avviene tra generazioni, conservando così la dolcezza della memoria e del nostos senza rimpianto. L'adorazione delle creature, sorretta da una narrazione coerente e coesa, riesce a dare pienamente forma al tema richiesto dal concorso ricordandoci che: "... senza pepe mangia solo chi non c'ha voglia di vivere".
Eliana Arpaia è nata nel 1996 a Sorrento e lavora come Copywriter & Marketing Editor in Germania. Nel 2024 ha vinto il Premio della Giuria del concorso letterario indetto dalla FITel con il racconto "Prima di diventare grande". Ama il canto, la pittura e il sushi. Ha un master in storytelling.
secondo posto
Giuliano Citti, Le note di Pepe
Motivazione scritta da Martina Fullone, presidente della Giuria dei Lettori
Ad un certo punto, nella vita, si può diventare adulti.
"Francesco distolse lo sguardo dalla panca che pareva prossima a spezzarsi. Il tempo non aveva risparmiato neanche lei. Il cellulare squillò ancora." Il passato sembra dimenticato, il presente è concreto e urgente. Ma, in realtà, tutto è compiuto dentro se stessi. I ricordi che irrompono superando le barriere della memoria, della delusione, del dolore diventano lascito, continuità, prospettiva futura.
"Gli scuri della finestra si aprirono al mondo lasciando così che la luce ritornasse ad illuminare la tana di Pepe." La ricerca del proprio posto nella vita, per l'Autore, descrive un cerchio essenziale: si apre e si chiude nel racconto di un uomo che ha trovato il coraggio di esprimere il proprio amore con l'abbandono piuttosto che con presenza dolorosa.
"Lo sguardo si fermò sul pavimento, dove il foglio era rimasto. lo raccolse e dopo averlo letto rimase a rimirare quei giochi di polvere che ancora non si erano stancati." Con parole semplici e immagini intense l'Autore riallaccia il filo di un grande amore e del suo lascito vivifico.
Giuliano Citti è nato nel 1983 e vive a Rodda di Pulfero nelle Valli del Natisone. Alpino di professione e scultore ligneo, ha pubblicato la raccolta di racconti "All'ombra del Matajur" (Kappa Vu, 2023), finalista al "Premio letterario internazionale città di Como" nel 2022 e vincitrice del concorso letterario "Leonilde e Arnaldo Settembrini" nel 2023. Il suo racconto "Agli occhi del mondo" è arrivato terzo al nostro concorso nel 2023.
terzo posto
Stefano Bisani, Pepe Viola
Motivazione scritta da Giuliano Velliscig, presidente della Giuria dei Tecnici
Il passato che ritorna nel quotidiano, l'attesa come sublimazione di un amore, l'evocazione mossa da un profumo portato dal vento. "Pepe viola" è un racconto che solletica tutti i cinque sensi e che, per questo, esprime il concetto di "nota" in diverse declinazioni. Sono le note musicali di violino che si perdono tra i moli di Trieste, con le corde tastate da polpastrelli sensibili, ispirati da semicrome di un aroma morbido e speziato; sono le note di salmastro del mare scritte sul pentagramma della vita, tutt'uno con la durezza del vino e la ruvidità di ricordi incancellabili.